lunedì 28 maggio 2012

risparmio energetico.

tutta una sezione del blog dovrebbe essere dedicata al risparmio energetico e alla certificazione obbligatoria.
sono un pò incasinato in questi giorni ma ho ricevuto una lettera e non posso esimermi dal dare il mio contributo in merito.


puoi guardare questo thread ?

se ti capitasse a te di valutare se ristrutturare o no un caso simile lo faresti o lasceresti così com'è ?

qual'è il miglior impianto di riscaldamento per una villetta/casa indipendente ?


mi interessa un tuo parere
ciao
grazie


ecco il quesito riportato nel post dell'amico

qual'è il miglior impianto di riscaldamento per una villetta/casa indipendente ?
come rapporto prezzo / resa nel tempo / confort / comodità d'uso / risparmio energetico

l'impiantino autonomo a bassa temperatura con caldaia a condensazione e pavimento radiante che si può spegnere o abbassare quando si va via credo sia ottimo.

quali alternative offre la tecnologia e quale fareste abitando in una casa indipendente di circa 100 mq con piccolo giardino ?

grazie

ed aggiunge:


attualmente c'è un impianto con caldaietta a muro a metano vailant che avrà 25 anni (ancora funzionante ) con caloriferi in ghisa e uno tubolare in un bagno
sono 75 mq da portare a 100 mq ampliando il piano primo
PT 50mq, P1 25mq attuali che diventerebbero 50mq con cambio pendenza tetto (da rifare alzandolo appunto tramite cambio pendenza)
si potrebbe però aggiungere un piano sottotetto ma non è in programma

c'è un piccolo terreno di circa 70 mq se si volesse fare il geotermico ?? o è troppo costoso ?

il tetto di spesa è dato dal fatto che il prezzo della casa rimanga poi alla fine compatibile con i prezzi di mercato in caso di rivendita




Allora come ho già anticipato al mio amico bisogna conoscere tutti i parametri che caratterizzano l'oggetto del nostro intervento per studiare la soluzione ottimale, che è quella con il migliore rapporto costo beneficio.
Alcuni investimenti sono talmente onerosi rispetto al beneficio che portano che sono assolutamente da sconsigliare.
Poi si debbono valutare tanti fattori come il tipo di utilizzo che si vuole fare della casa oltre che di esigenze particolari delle persone.
Ad esempio i tanto decantati impianti a bassa temperatura, con riscaldamento a pavimento e caldaia a condensazione comportano in alcuni casi (donne di una certa età, ma non solo) difficoltà di circolazione venosa alle estremità, visto la sorgente di calore localizzata vicino le caviglie-.
E' opportuno comunque fare una progettazione organica del sistema di riscaldamento e coibentazione, sicuramente va verificata la presenza di zone fredde a temperatura inferiore a quella di bulbo umido, lì si possono concentrare punti di condensazione e quindi efflorescenze di muffe.

Ad esempio un miglioramento della coibentazione del tetto potrebbe portare ad una variazione del  profilo di temperature con la possibilità di raggiungimento della temperatura di bulbo umido sulle pareti rimaste fredde, bisogna verificare le effettive condizioni di umidità e temperatura per evitare problemi con la condensazione.

aggiungo una foto di uno studio di profilo di temperatura su una trave ricalata (il c.a. è conduttore e trasmette il calore più facilemnte raffreddando i punti di frontiera).

Una ipotesi potrebbe essere quella di realizzare un cappotto termico

continuerò il discorso seguitemi pure

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